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sito a potenzialità nivoglaciale
Colombano al Monte Legnone a cura di R.Scotti (SGL) STORIA
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2006
Dopo la completa scoparsa di qualsiasi residuo nivoglaciale nella stagione 2005, il Colombano rinasce con il nuovo anno. Al 20 di giugno l'innevamento è tutt'altro che consistente e lascia poche speranze per la permanenza della neve fino a fine stagione. (R.Scotti)
Il 9 luglio il nevaio si presenta con la sua classica morfologia estiva, superficie sostanzialmente identica al 3 luglio 2005 ma spessore un poco maggiore. (R.Scotti)
Incredibile la resistenza del Colombano al terribile caldo del mese di luglio. Il 6 agosto con grande sorpresa un puntino bianco spunta all'orizzonte dalla vetta del P.zo Rodes distante dal Legnone più di 40 km. Il ritmo di scomparsa della neve è del tutto simile alla stagione precedente. (R.Scotti)
Il 9 agosto una eccezionale grandinata imbianca il Legnone fino a 2100m. Il nevaio beneficia così di modesto ma importantissimo ed insperato accumulo di qualità. (R.Scotti) Dopo la grandinata del 9 agosto e la spolverata di neve del giorno 12 le temperature sono rimaste estremamente rigide. Il nevaio ne ha tratto un notevole beneficio tanto che resiste ancora il giorno 20. Le sue dimensioni sono di circa 30x18m per più di 2m di spessore. La neve alle 8.30 del mattino è decisamente compatta e quasi impossibile da scalfire con gli scarponi. Si preannuncia un finale di stagione molto interessante che lascia qualche speranza in più per la resistenza del nevaio fino alla nuova stagione di accumulo. (R.Scotti)
il 1° settembre il Colombano è ancora ben visibile dal Passo di Corna Rossa (Ex Rif. Desio) (R.Scotti)
Nonostante un mese di settembre contraddistinto da temperature elevatissime e senza nevicate alla quota del nevaio, il Colombano c'è! L'immagine scattata dalla vetta del Legnone il 29 settembre testimonia l'esistenza, o meglio, la "resistenza" di una piccola chiazza di neve. Purtroppo la nevicata del 3/4 ottobre ha saltato inesorabilmente la Val Lèsina privando il nevaio di una fondamentale copertura di conservazione. (M.Simone) L'8 ottobre Marco Fransci "Puntel" e Paolo Dego effettuano un rilievo di dettaglio del nevaio. In questa immagine evidenti i rimasugli dell'accumulo stagionale coperti da qualche chiazza di neve fresca. L'evento del 3/4 ottobre, portando più pioggia che neve ha condanato definitivamente il nevaio.
L'immagine dalla stazione fotografica mostra chiaramente la scomparsa della neve dell'anno. Curioso notare come la neve recente si sia conservata soltanto nella conca che ospita normalmente l'accumulo nevoso. è probabile un effetto conca a scala microclimatica forse unito alla presenza di permafrost che garantisce una temperatura più bassa del terreno. Nelle settimane successive (comunicazione orale di Paolo Dego), questa poca neve scompare completamente. foto Marco Fransci "Puntel".
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